domenica 17 aprile 2011

La corsa che unisce: emozioni speciali ...


L'iniziativa è di quelle da "circolino rosso", come direbbe il grande Rino Tommasi per ideali non solo sportivi ma sopratutto culturali ed etici.
La corsa che unisce è un "Progetto Podistico Turistico Culturale che nasce dalla passione per la corsa e dal desiderio di conoscere in maniera diversa e più approfondita il vasto territorio della provincia di Alessandria". Il tutto si snoda in 60° tappe (dal 16 Aprile al 26 Giugno: il calendario è disponibile qui) che hanno l'ambizione di toccare tutti i comuni della provincia di Alessandria scoprendo di corsa la tipicità di queste terre e portando ad ogni Sindaco il messaggio di Libera, nomi e numeri contro le mafie. L'organizzatore nonchè animatore dell'intero progetto è un runner di grandi numeri (mezza ben sotto gli 80' e maratona ben sotto i 170') e di grande cuore Fiorenzo Piccinini, aiutato dal fratello Paolo.
Ieri partiva la prima tappa e contro tutti gli impegni (bimbi ai nonni) e contro la stanchezza (maratona 6 giorni prima e settimana lavorativa in viaggio) non potevo non esserci sia per la portata sociale dell'iniziativa sia per la portata personale dei luoghi attraversati dalla prima tappa, le mie prime 18 estati e parte del mio sangue (mamma, nonni ecc.) si sono formati in queste terre.

E così alle 10 di ieri mattina ero presente allo start a Castellar Guidobono, paesino vicino a Tortona nonchè residenza di Fiorenzo e Paolo. E si parte ...




Da Castellaro si va a Casalnoceto e poi finalmente verso le terre dei miei avi e della mia gioventù cioè Volpedo, magnifico borgo che dette i natali e vide muoversi quel pittore più famoso per il suo quadro più importante, il "Quarto stato", piuttosto che per il suo nome cioè Pellizza.
Qui è d'obbligo una sosta al casa studio del pittore dove dipinse le sue opere più famose e dove purtroppo decise di interrompere la sua vivace e ricca ma non sempre fortunata esistenza.



La sosta nel piccolo gioiello "piazzetta Quarto stato" è da brividi per le emozioni che mi consegna


Da qui ci inerpichiamo (tutto allenamento per la Monza-Resegone ... ) verso Monleale, terra origine di quel vitigno, il Timorasso, che sembra aver raggiunto la notorietà, anche internazionale che si merita. Dopo Monleale si va verso PozzolGroppo, arrivo della prima tappa, ma cammin facendo nelle campagne volpedesi passo di fronte alla casa dei miei nonni, che è stata mia per tutte le estati di gioventù. La casa, ora ristrutturata, è un piccolo podere di fine ottocento e rivederla di corsa mi immerge in infiniti ricordi, di giochi, di amici, di racconti e di molto altro che sarebbe riduttivo e lungo mettere in caratteri. La sensibilità di Federico (fotografo e molto di più dell'iniziativa ... grazie!) mi coglie in questo momento di quasi trance.


Con una progressione a ritmo mezza raggiungo di nuovo la comitiva per gli ultimi difficoltosi (per saliscendi) chilometri.
Raccomandando a tutti i runner (o agli aspiranti tali ... visto il ritmo a piacere e la possibilità di farne solo alcuni tratti) di partecipare alle prossime tappe, mi resta l'amaro in bocca per il comunque esiguo numero (eravamo 7) dei partecipanti rispetto alle strapartecipate garette Fidal e UISP in questo periodo in zona ...

3 commenti:

Luca "Ginko" ha detto...

Ottima iniziatiava l'ho letta anche sul blog generale. Peccato solo per la scarsa partecipazione. ma come si dice in questi casi: pochi ma buoni!

Rocha ha detto...

"Quarto Stato" è in assoluto uno dei miei quadri preferiti, ne ho una riproduzione proprio qua sopra la mia testa nell'ufficio dal quale sto scrivendo. Leggere il tuo post mi ha fatto venir voglia di una gita da quelle parti, grazie.

nicolap ha detto...

Meraviglia la casa dei nonni.