domenica 26 giugno 2011

Monza-Resegone: qualcosa di più tecnico

Come promesso a una settimana di distanza racconto le mie impressioni su questa gara molto particolare, direi unica per disomogeneità dei percorsi al suo interno e per il concetto di squadra che porta con sè.

Percorso: di fatto esistono tre gare all'interno della Monza-Resegone
1) 32km da Monza a Calololzio su strada senza difficoltà significative se non una pendenza leggermente positiva (+80 metri). I primi 10 km si corrono con molto pubblico e in una cornice importante poi gradualmente il fascino si perde e le difficoltà arrivano dalla noia del percorso immerso nella notte e dal traffico. Arrivare al 32°km relativamente riposati è l'obiettivo ... se si è "cotti" al 32° il resto è calvario ...
2) 4km (abbondanti) da Calolzio al "cancello" di Erve: è corsa con un dislivello medio del 6-8%. Questo è il tratto dove a mio modo si può fare una buona differenza cronometrica. Se non si arriva "cotti" a Calolzio si può correre tutto e neanche troppo piano. Correrlo a 5'30''-5'45'' a km (per uno da 4'15'' in maratona) non è utopistico. E' corsa su strada in salita.
3) 6km (scarsi) finali da Erve alla Capanna. E' quasi skyrunning. Anche qui si fa la differenza cronometrica ma l'allenamento che si deve avere è completamente diverso anche dal tratto precedente. Ci vuole allenamento e abilità in passaggi non banali di roccia (alcuni anche pericolosi nella notte) ... poi se si hanno ancora gambe alcuni tratti si possono correre. Conoscere il percorso è fondamentale perchè essendo tutti in fila il rallentamento da runner più lenti davanti è forte e conoscere cammini alternativi e sapere dove rischiare è fondamentale. A parità di velocità di corsa in maratona l'allenamento e la conoscenza possono portare fino a 20' di differenza sul crono finale.

Squadra: è la parte che mi ha affascinato di più di questa gara e che è fortemente caratterizzante dal momento che il runner non è abituato a considerare questo fatto.
Ci sono alcuni aspetti a mio avviso fondamentali:
a) la terna deve essere cronometricamente il più possibile omogenea
b) il più lento ("anello debole") deve guidare con il suo ritmo la terna almeno per i primi due tratti. Se lo si fa correre sovra-ritmo nei primi 32 km, come in maratona, non si ottimizza il tempo finale sicuramente. Nella seconda parte non bisogna mai lasciarlo da solo o staccarlo perchè una crisi in salita è devastante.
c) più si corre "insieme" e più si sente la "squadra" e migliore sarà il risultato finale
d) sconsiglio di creare una terna con l'anello debole con poca esperienza in gare lunghe e trail: meglio fare l'inverso (veloce e inesperto - lento e esperto)

Aggiungo che l'esperienza personale (72° posto in 4h 34 min- 3h22 a Erve - 1h14 per la salita finale) è stata decisamente positiva perchè mi ha proiettato su dimensioni della corsa mai esplorate.

La rifarò? difficile dare una risposta certa ma più probabilmente no perchè, vista l'esperienza, la prossima volta mi piacerebbe "ottimizzarla" ma questo richiede a mio avviso troppo tempo (allenamenti specifici) e troppi rischio (a livello di infortuni).

domenica 19 giugno 2011

Emozioni senza fine da Monza al Resegone

Difficile scrivere qualcosa di oggettivo a poche ore dalla fine di una gara podistica e con meno di 3 ore di sonno alla spalle dopo 4h 34min di corsa e un'ora e mezza di discesa molto scivolosa.
Per il post tecnico ci sarà tempo nei prossimi giorni e sicuramente Giancarlo provvederà prima.
Lascio spazio ad un elenco di emozioni che si sono susseguite all'interno della squadra e dentro di me durante la gara ... liberamente quasi a modi flusso di coscienza.


L'atmosfera alla partenza è carica non solo per il temporale appena passato ... pronti partenza e via

dopo 500 metri Giancarlo (non Giancarlo RB) si gira e ci grida che ha perso due pile della frontale ... continuiamo con una frontale in meno ...
i primi km sono un bagno di folla, incitamenti adrenalina a mille ...
dall'8° km la strada (aperta alle macchine) incomincia ad essere trafficata ... correre non è affatto rilassante ...
dal 10° km la pioggia incomincia a scendere progressiva e impietosa ... aumenta ... sono secchiate ma nulla mi disturba ... le gambe girano ... le devo solo tenere a freno per non nuocere al ritmo della squadra. Da qui riesco a capire quanto sia diverso e bello correre in tre: è una sottile lezione di psicologia di gruppo che seguirò con curiosità e interesse fino in Capanna.
Fino a Airuno il diluvio è completo poi lentamente l'acqua lascia spazio all'umidità e a qualche stella in cielo.
Quasi ad Olgiate raggiungiamo il team Lello-Mauro, 3'20'' sono recuperati ma del caffè non sentiamo neppure l'aroma ...
A Calolzio incomincia un'altra gara e esce improvvisa come il cielo stellato tutta la bellezza della gara ... il fascino delle salite a gradoni tra le casette di Calolzio mi sprona ... sento le gambe leggere vorrei andare a tutta ma il bene della squadra mi fa risparmiare utili energie per il finale.
La parte finale della salita nel canyon di Erve è bellissima come il bagno di folla a Erve dove mi stacco per anticipare i compagni e preparare il cambio di magliette.
La salita in Capanna è dura per i mie muscoli non allenati ai passaggi stretti e difficili aumentati dall'assenza di frontale ceduta a Giancarlo.
L'immagine di questa sorta di linea punteggiata che sale lentamente in Capanna l'ho ancora negli occhi: è l'immagine più bella e suggestiva di tutta la gara che contrasta con le stelle fisse in cielo.
Gli ultimi metri volano e l'arrivo, dopo 4h e 34 min, è improvviso ed emozionante.
Passano i minuti dal nostro arrivo e il caffè sale lento nella moka ... ma prima un panino alla salamella placa la nostra fame.
La discesa è lunga, pericolosamente scivolosa ma avvolta nel fascino del cielo stellato, dell'alba nascente, delle chiacchiere tra amici e dei piccolo guadi di torrenti resi difficili dalla recente pioggia.

mercoledì 15 giugno 2011

Pronto per un altro muro ...

Era Novembre scorso ed ero a poche centinaia di metri dal sogno del muro delle 3 ore: la fatica si faceva sentire ma ormai i cocci di quel muro erano nelle mie mani e nulla poteva fermarmi ...

Nella notte tra Sabato e Domenica dovrò lottare anzi dovremo lottare contro un altro muro ... meno metaforico e probabilmente più duro perchè sarà ripido e arriverà all'improvviso dopo una "passeggiata" notturna di 36 km ...
Dopo gli ultimi 12km nella umida calura (32°) la prossima volta che indosserò le scarpe da running sarà all'Arengario di Monza ...
Frontale, pantaloncini, calze, scarpe (Jazz), cintura per telefono (di emergenza) e chiavi della macchina (ad Erve) sono pronti, la maglietta arriverà da Roma ... quasi tutto è pronto.
Sabato inserirò nella cintura qualche euro per il caffè di Domenica mattina ... anche se mai dire Micio e Giancarli se non ce li hai nel sacco ...

A tutti quelli che saranno a Monza alla partenza (gareggianti o meno) si preannuncia un blogpoint stratosferico ... e poi comunque vada una colazione domenica dal sapore dolce ...

domenica 12 giugno 2011

Pronti ... Partenza ...

1500 km dall'inizio dell'anno in 101 uscite fatte lungo tutto lo stivale ...

Una corsa sotto gli 80' (mezza di Piacenza) che è ancora miele per il mio cuore podistico.
Una maratona di Milano che è stata la più sofferta delle 7 finora corse.
Una preparazione non sempre azzeccata ma che mi ha portato a 6 giorni dall'appuntamento più suggestivo del mio anno podistico pronto per potermela godere.
Due compagni di viaggio con cui trascorrerò più delle 5/6 ore della gara.

54km in 4 uscite sono stati i numeri di questa settimana:

lunedì: riposo
martedì: 13 km sotto un diluvio in piazza della Valle a Padova
mercoledì: riposo
giovedì: progressivo 11km
venerdì: fondo lento 12 km
sabato: 18km in 80' su un percorso ondulato nell'umidità del pomeriggio
domenica: riposo

Tutto quello che si poteva preparare è stato fatto ... tutto (e in una gara come questa è la maggioranza) quello che non si poteva preparare sarà una sorpresa!



domenica 5 giugno 2011

Preparazione finita ... ora solo scarico

Con la corsa ventosa, umida e un po' piovosa di oggi ho fatto l'ultima corsa quasi lunga (20 km) della preparazione per la MORE.

Giudizio sulla forma e sul tipo di preparazione? difficile dirlo visto che la MORE è una corsa veramente atipica: 32 km in piano e poi salite quasi folli.

Sicuramente la preparazione non è stata ottimale per diversi motivi:
1) fare la maratona di Milano come preparazione (complice il clima assurdo) non è stata una buona scelta: nonostante non l'abbia corsa al massimo mi ha "cotto" abbastanza.
2) non sono riuscito a fare una ricognizione sulla parte finale del tracciato e sarà di fatto la mia prima corsa su sterrato in salita e per di più di notte.
3) ho fatto pochi allenamenti in salita ma su questo punto sono comunque ancora dubbioso perchè devo ancora capire quanto si riuscirà a correre (e non a camminare) in salita.

Detto questo non ci arrivo certo senza allenamenti: negli ultimi 4 mesi sono andato ben 5 volte sopra i 30 km e altre 3 sopra i 27km. 3 allenamenti lunghi sono stati su percorsi collinari.

In dettaglio gli allenamenti della settimana:

lun: 12km Fartlek 2km risc + 20 X 500 (4'00'' - 4'20'')
mar: riposo
mer: 12km FL
giov: 11 km FP
ven: 11 km FL
sab: riposo
dom: 20 km FL

Adesso mancano 12 giorni alla MORE: farò ancora 5, massimo 6 allenamenti di corsa con uscite lente attorno all'ora di durata.

E poi? riposo ... e gare più brevi: difficilmente supererò i 21km in un'altra gara nel 2011